ARLOTTA, LE ASSOCIAZIONI A LUPI: «SI CONCEDANO I VOLI DI LINEA E SI RICONOSCA TARANTO SCALO STRATEGICO»

ARLOTTA, LE ASSOCIAZIONI A LUPI: «SI CONCEDANO I VOLI DI LINEA E SI RICONOSCA TARANTO SCALO STRATEGICO»

Martedì, 21 Ottobre 2014 00:00
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Le Associazioni pro-voli di linea passeggeri da Taranto-Grottaglie scrivono al Ministro dei Trasporti Maurizio Lupi, al Presidente Enac Vito Riggio, al Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola, all'Assessore Regionale alle Infrastrutture e Mobilità Giovanni Giannini, e all'amministratore delegato di Aeroporti di Puglia Giuseppe Acierno per rivendicare il diritto alla mobilità del territorio ionico ed inoltrare alcune precise richieste per rendere lo scalo di Taranto competitivo alla stessa maniera degli altri aeroporti regionali.
Walter G. Fischetti per il Movimento Aeroporto Magna Grecia di Taranto, Cinzia Amorosino di Progentes, Giacomo Lanzafame per Benvenuti a Taranto e ancora Michele Damiano dell'associazione Paolozayd e Stefania Bellanova di Puglia Internazionale insistono sulla riapertura dell'aeroporto Arlotta di Grottaglie ai voli di linea per evitare il completo di isolamento di Taranto.
«Dal nostro Aeroporto di Taranto viene attualmente impedita l’equa ripartizione di voli di linea passeggeri fra gli scali di Bari, Brindisi e Taranto – scrivono le associazioni al Ministro Lupi- perché la Regione Puglia non rispetta gli accordi previsti dalla Convenzione di Gestione, il Piano Nazionale dei Trasporti e persino il Suo stesso Piano Regionale».
Non a caso Aeroporti di Puglia nel rispetto della convenzione stipulata con Enac, all'articolo 4 relativamente alla concessione per la gestione dei quattro aeroporti regionale, è obbligata a garantire con continuità, regolarità, imparzialità e senza discriminazione i servizi di propria competenza. Inoltre «è previsto l’onere dell’affidatario (AdP) di gestire e di utilizzare in modo completo le strutture concesse e quindi sia per passeggeri di linea sia per cargo, in gestione integrata e mai esclusiva, - evidenziano- con esaltazione delle singole vocazioni che non debbano precludere le altre quali quelle per passeggeri di linea».
Si chiede pertanto al Ministro dei Trasporti, di verificare la corretta gestione delle strutture Aeroportuali pugliesi, per conoscere quali siano gli atti legali impeditivi ad un uso condiviso ai passeggeri di linea dello scalo di Taranto. Si chiede in aggiunta anche di verificare la regolarità dell'utilizzo dei finanziamenti per gli aiuti di Stato Cee, con particolare riferimento all’imminente rinnovo automatico tra AdP e Ryanair solo su Bari e Brindisi.
«Tutto ciò è ormai intollerabile. -tuonano le associazioni- I cittadini residenti nella provincia di Taranto lamentano ingenti danni economici per la disattenzione ai propri fabbisogni infrastrutturali di tutti i territori di sua competenza dovuti al mancato utilizzo del proprio Aeroporto; e qui parliamo della seconda città della Puglia che verrebbe certamente prima di Brindisi e con un bacino di utenza interregionale che la porterebbe addirittura ad un flusso passeggeri quanto Bari stessa».
Taranto ha diritto ai voli di linea passeggeri, e quindi prima dell’approvazione definitiva del Piano nazionale dei trasporti i movimenti pro-aeroporto sostituendosi alle istituzioni chiedono al Ministro Lupi di imporre alla Regione Puglia e all'Amministratore Unico di Adp un'integrazione tecnica da presentare per la conferenza Stato/Regioni mediante un Nuovo Piano Voli Passeggeri di Linea sui tre Scali (Bari -Taranto - Brindisi) valutando così anche di concedere l'inserimento dell'Aeroporto Arlotta tra quelli di interesse Strategico già solo per la sua vocazione interregionale (Puglia-Basilicata-Nord Calabria).
«Il turismo è una componente essenziale per lo sviluppo di questo territorio. Quindi riteniamo che l'aeroporto sia un un tema fondamentale su cui discutere, anche alla luce del riconoscimento a Matera di Capitale della cultura 2019. - conclude il presidente di Confcommercio Leonardo Giangrande- Facciamo dunque appello al sindaco di Taranto perché si faccia carico di questa causa e porti sui tavoli istituzionali le nostre istanze per rivendicare lo sviluppo del territorio. - poi aggiunge- La nostra provincia è la più martoriata e trascurata, motivo per cui i 29 sindaci della Provincia dovrebbero avere il coraggio dimettersi e rimettere il proprio mandato».







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